Abdel Bari Atwan saluta i suoi lettori
Oggi il quotidiano in lingua araba al-Quds riporta un editoriale nel quale il suo direttore prende congedo dai suoi lettori (cliccando qui si legge l’articolo originale). Era dal 1989, anno di fondazione del giornale, che Abdel Bari Atwan ricopriva la carica di editor in chief.
In questo suo ultimo pezzo non vengono chiarite le motivazioni di una decisione così repentina, coincidente proprio col primo giorno del ramadan, se non il vago accenno ad alcune generiche circostanze che l’hanno spinto ad un passo simile.
Comunque sia, Abdel Bari ricorda la sua carriera nel giornale che l’ha visto protagonista, fin dal suo primo numero, nella conduzione di numerose battaglie contro le occupazioni straniere, i dispotismi, la corruzione, schierandosi sempre a fianco degli oppressi.
S’intravede forse un’ombra di stanchezza, dovuta alle numerose difficoltà affrontate e alle numerose battaglie sostenute. Infatti, l’ex direttore ricorda di aver subito numerose minacce sia da apparti di sicurezza arabi, sia stranieri e israeliani, oltre che vari tentativi di denigrazione. Nonostante ciò si dice orgoglioso del lavoro svolto, essendo al-Quds uno dei più diffusi quotidiani in lingua araba, raggiungendo i suoi lettori in tutto il mondo, anche attraverso il web (ricopre la 4500 posizione tra i siti più visitati al mondo).
Un successo raggiunto attraverso i sacrifici dei suoi dipendenti, una piccola famiglia costituita da 18 elementi. Un successo non rispecchiato dalla sua umile sede che non e’ come molti pensano un grattacielo, ma un semplice appartamento, la cui visita aveva spinto il poeta Mahmoud Darwish a proclamare: “un grande giornale pubblicato in una piccola caverna”; precisando poi, “voi non siete uomini delle caverne, ma portatori di un messaggio di civiltà”.
A questa piccola famiglia va quindi il ringraziamento di Abdel Bari. Una famiglia che ha interpretato il giornalismo come missione e non come mero lavoro da cui trarre semplicemente sostentamento. Missione che si e’ concretizzata nella sua indipendenza e obiettività e nel ricercare costantemente la verità.
“Certo – sostiene il giornalista – ho commesso degli errori, ma da questi errori ho sempre cercato di trarne giovamento, scusandomene sempre senza imbarazzo. Nessuno possiede la verità, ci sono punti di vista differenti che io ho sempre accolto, posto che fossero esposti con educazione e senza che scadessero nelle offese personali o nelle accuse di essere un prezzolato o un traditore”.
Per quanto riguarda il suo futuro, ammette di non poter fare altro che scrivere; per questo e’ deciso a pubblicare un prossimo libro in lingua inglese e a mantenere i contatti con i suoi lettori attraverso il suo sito. Oltre a questo, si rende conto di aver sacrificato gli affetti della sua famiglia a causa del suo lavoro, una mancanza alla quale intende porre rimedio.
Rinnovando il ringraziamento ai suoi colleghi e un augurio a chi lo sostituirà, e’ d’obbligo rivolgere un attestato di riconoscenza a quello che ritiene il primo e ultimo dei sovrani, il lettore, del quale ha sempre avuto timore, alla cui volontà si e’ sempre inchinato cercando di accontentarlo, e al quale va la sua devozione primaria, se si esclude la sua devozione verso il Creatore.