Alcune notizie del 26/02/2014
Il sito del quotidiano al-Quds riporta la cifra impressionante di 3300 caduti in seguito agli scontri tra lo Stato islamico nell’Iraq e nel Levante e le altre fazioni dell’opposizione armata, tra cui Jabhat al-Nusra, nel periodo compreso tra il 3 gennaio e la sera del 25 febbraio. Molti decessi sono causati da autobombe e da attentatori suicidi. Si registrano inoltre 281 vittime tra i civili.
I combattimenti hanno interessato un po’ tutte le province della Siria: Aleppo e Idlib nella zona nord; Hama e Homs nella fascia centrale; Hassake e deir al-Zor nell’estremità nord orientale.
Da ricordare che gli appartenenti allo Stato islamico erano ben accetti dalle forze dell’opposizione all’inizio della rivolta armata. In seguito alle loro pratiche dispotiche imposte alla popolazione, ai sequestri e agli assassinii arbitrari tuttavia sono stati accusati di aver “sequestrato” e tradito la rivoluzione. Inoltre sono sospettati di connivenza col regime, in quanto si astengono dall’intraprendere azioni importanti contro l’esercito di Asad, interessati esclusivamente ad amministrare i territori in cui si sono insediati.
Sarebbero ben 175 invece la vittime tra le fila dell’opposizione in seguito ad un’imboscata tesa dalle forze del regime nella Ghouta orientale, e più precisamente nei pressi di al-Atiba.
A darne notizia è l’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. Anche l’Osservatorio siriano per i diritti umani informa sull’accaduto, senza però confermarne il numero delle vittime.
Sempre per quanto riguarda i combattimenti in corso, è fallita la sortita tentata dall’esercito siriano, imprigionato da più di un anno e mezzo all’interno del perimetro dell’aeroporto militare di Deir al-Zor.
Approfittando del fatto che reparti dell’Esercito Libero Siriano sono impegnati a cacciare dalla provincia i combattenti dello Stato islamico, le forze del regime hanno tentato, per ben tre giorni, di rompere l’assedio impostogli. Il bilancio delle perdite umane è abbastanza pesante: si contano 10 caduti tra le fila del regime e ben 20 combattenti morti tra l’opposizione.
A Yabroud è stato rinvenuto il cadavere di Marawan Dimashqia, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Questi sarebbe l’autore della canzone Scava la tua fossa a Yabroud, scritta in risposta al motivo Ottieni la tua vittoria a Yabroud cantato dalle milizie di Hezbollah impegnate a fianco dell’esercito di Damasco nel tentativo di conquistare questa zona strategica, situata al confine col Libano.
Sempre riguardo a Hezbollah, il leader del partito libanese sciita Hassan Nasrallah ha fatto sentire la sua voce ben 36 ore dopo che le forze aeree israeliane avevano compiuto un’incursione aerea nei pressi della valle della Bekaa. Egli ha innanzitutto smentito che ci siano stati morti e feriti, ma ha confermato l’esistenza di danni materiali. In seguito ha minacciato Israele di gravi ritorsioni, che avverranno nei modi e nei tempi più appropriati.
Israele dal canto suo non ha fornito eccessivi dettagli sull’operazione, ma ha ammesso che un convoglio di missili terra-terra che i siriani stavano consegnando alle milizie di Hezbollah è stato colpito. Non è ancora stato delimitato esattamente invece il luogo in cui è avvenuto l’attacco, se all’interno del territorio siriano o di quello libanese. Così come non è stato ancora specificato il modello di questi missili, ma si ritiene che fossero molto pericolosi e dotati di testate da guerra pesanti.
Notizie tratte dai siti dei quotidiani al-Quds e al-Hayat del 26/10/2014
Foto: via centrale di Deir al-Zor