Autobomba a Beirut
Una potente esplosione ha sconvolto questa mattina il centro di Beirut. Circa 50 kg. di esplosivo nascosti all’interno di una macchina di marca Honda, rubata venerdì mattina, hanno provocato la morte di 8 persone. Tra queste, l’ex ministro e consigliere di Saad Hariri, Mohammad Shatah, il quale si stava recando ad una riunione del suo partito “14 marzo”, con una vettura non blindata.
Numerosi, più di 70, i feriti. Ingenti i danni materiali: l’esplosione infatti è avvenuta in pieno centro, nei pressi dell’hotel Four Season e di piazza Starco.
Sembra abbastanza chiara la matrice politica dell’attentato; c’è chi lo sostiene implicitamente, chi ha chiamato in causa Hezbollah e il suo leader Nasrallah direttamente.
Shatah aveva fama di essere un uomo politico equilibrato, ma con un atteggiamento deciso nei confronti del “partito di Dio”. Il suo ultimo messaggio su Twitter mostra chiaramente le sue opinioni: “Hezbollah terrorizza ed esercita pressioni per arrivare a quello che per 15 anni il regime siriano ha imposto: privare lo stato libanese della sua sovranità interna, nonché della sua autonomia in politica estera”.
L’attentato avviene in un momento molto critico per il Libano, sull’orlo di un nuova guerra civile a causa delle nefaste conseguenze del conflitto siriano, il quale ha causato ulteriori lacerazioni all’interno di una società caratterizzata da un profondo settarismo.
Tra tre settimane inoltre, dovrebbe iniziare il processo del tribunale interazionale dell’Aia per l’omicidio di Rafik Hariri. Entro il mese prossimo, ancora, Tammam Salam, primo ministro incaricato, dovrebbe dare il via ad un nuovo Governo; governo che non incontra i favori di Hezbollah.
Notizie tratte dal sito del quotidiano al-Quds, il 27/12/2013.