Breve rassegna stampa del 21/08/2013
Oggi, 21/08/2013, i quotidiani arabi concentrano la loro attenzione soprattutto sull’arresto del capo dei Fratelli Musulmani Mohamed Badia, con l’accusa di incitamento alla violenza. L’arresto è avvenuto in un appartamento che si trova nelle vicinanze di piazza Rabia al-Adawiya, dove sono avvenuti gli scontri tra le forze di sicurezza e i sostenitori della Fratellanza che avevano occupato la piazza per più di 50 giorni.
Ali Akbar Velayati, uomo politico iraniano di primo piano, accenna alla necessità di un cambiamento dei modi con cui l’Iran intrattiene i suoi rapporti con l’estero.
Durante la visita ad un campo di rifugiati curdi, il presidente del Kurdistan Iracheno Mas’ud Barzani ha pronunciato parole di conforto verso le migliaia di curdi provenienti dalla Siria. Le sue parole sottolineano l’accoglienza a braccia aperte e la totale disponibilità a farsi carico dei problemi dei profughi da parte del suo governo.
L’opposizione siriana lancia un appello perché s’intervenga immediatamente nei quartieri meridionali di Damasco. Dopo numerosi bombardamenti e sanguinosi scontri, la situazione umanitaria è disastrosa, in seguito all’assedio che le forze del regime impongono alla zona.
In Libano, dopo l’ultimo attentato che ha colpito i quartieri meridionali, dove è forte la presenza di Hezbollah, si sono intensificate le operazioni di controllo e di prevenzione messe in atto dai militanti sciiti per scongiurare altri attentati. Questa mobilitazione ha portato alla paralisi delle attività economiche e alle proteste degli abitanti. Hezbollah si è quindi impegnato a rendere meno ossessive e ad alleggerire le procedure di sicurezza.
In seguito all’atteggiamento assunto dalla Turchia nei confronti delle vicende egiziane, numerosi canali satellitari arabi hanno deciso di boicottare la diffusione dei serial televisivi di produzione turca.
In seguito alle parole del premier turco Erdogan, che aveva invocato l’intervento del consiglio di sicurezza dell’ONU e della lega araba a favore dei Fratelli Musulmani, alcuni canali, tra cui l’egiziano CBC, hanno cambiato la loro programmazione interrompendo la diffusione dei drammi televisivi di produzione turca, prodotti molto apprezzati in tutto il M.O. Si registrano inoltre sui social network alcune iniziative volte a boicottare il turismo in Turchia.