Iran-Armenia: un confine piccolo ma sincero
È veramente un brevissimo tratto, meno di 50 km, la porzione di confine tra Iran e Armenia. Forse proprio per l’esiguità dei punti di contatto, i due Paesi sembrano avere veramente poco in comune. Il primo contrasto che si nota riguarda un funzionario doganale donna, a capo scoperto. La seconda macroscopica differenza è rappresentata dai prezzi dei trasporti: 6 euro per raggiungere Meghrit e ben 40 euro per Kapan, la prima città di una certa importanza. Chiaramente il prezzo della benzina in Armenia è più elevato, circa un euro rispetto ai 10 centesimi per litro dell’Iran. Anche le difficoltà linguistiche sono cambiate: qui si gravita intorno alla Russia, quindi è il russo la lingua franca; l’inglese è parlato solo da qualche giovane studente.
Le persone sono più distaccate, meno interessate ad avere una ‘travagliata’ discussione; sono comunque sempre abbastanza disponibili.
Sicuramente siamo più vicini all’Europa per quanto riguarda le strutture commerciali: non c’è più il bazar ma il centro commerciale, e si può usare una carta di credito internazionale.
Chiaramente anche le abitudini alimentari sono diverse e non regolamentate dalla religione islamica.
Un bello stacco culturale quindi, un confine che non rappresenta un vero punto di contatto e di comunicazione, bensì una barriera. Una barriera non certo impermeabile, ma dove il passaggio di merci e di persone appare molto limitato.