La situazione siriana giunta a una svolta?
Abdul Rahman al- Rashid, opinionista del giornale Asharq al-Awsa, oggi, 07/04/2013 , scrive che la situazione in Siria è giunta ad un punto di svolta, soprattutto a causa della presunzione del suo presidente: Assad infatti, ha trascurato le iniziative politiche internazionali che miravano ad una soluzione politica del conflitto.
Circa cinque mesi fa si è assistito ad una salto di qualità tra le fila dell’opposizione armata che, grazie all’addestramento e agli approvvigionamenti di armi e munizioni, è diventata un vero esercito organizzato in grado di affrontare l’esercito del regime. E’ così divampata la battaglia per il controllo degli aeroporti e ci si attende la grande battaglia di Damasco, vera roccaforte del regime.
Non più, quindi, una banda di ribelli scarsamente armati in grado soltanto di infastidire la dittatura (come le tigri Tamil nello Sri Lanka o come in Cecenia), ma una vera forza militare motivata e ben organizzata.
Assad si è sempre sentito protetto dal sostegno dell’Iran e della Russia, e mai ha preso sul serio le proposte per una transizione pacifica del potere. Non si è mai soffermato sul destino dei suoi “colleghi” Saddam Hussein e Gheddafi, sicuri, questi ultimi, che mai l’Occidente avrebbe osato schierarsi apertamente contro di loro per ragioni politiche ed economiche.
Ma dopo quasi due anni di repressione sanguinosa ed un numero spaventoso di vittime, l’Occidente ed i Paesi Arabi si sono resi conto che non c’è più spazio per le soluzioni politiche e che l’unico modo per porre fine alla tragedia siriana è la sconfitta militare di Assad e la sua caduta.