Paesaggio turco
Non hanno costruito bene in Turchia. Probabilmente hanno sacrificato le esigenze estetiche alla necessità di dare una casa moderna e funzionale ad una popolazione in forte crescita demografica ed economica.
Molte città si sono espanse in misura mostruosa, e della loro antica storia conservano solo poche vestigia: imponenti bastioni e vecchie moschee prontamente restaurate.
Sicuramente terremoti, incendi e numerose distruzioni in seguito a guerre hanno avuto un ruolo importante nella perdita del vecchio patrimonio architettonico. Comunque sia, lo spettacolo offerto dalle moderne città turche è abbastanza sconfortante.
Città come Kastamonu o Erzincan, che contano almeno 300.000 abitanti, sono formate da centinaia di palazzi dai 5 ai 10 piani, intersecati da arterie stradali abbastanza ampie. Ogni tanto un supermercato, una concessionaria di auto, un negozio di elettrodomestici o di mobili. Certo, anche qualche parco e le fermate dei bus per raggiungere il centro, che in molti casi risulta essere solo maggiormente trafficato e con qualche ristorante e negozio in più.
La stessa Istanbul, se si eccettua il centro storico, la collina di Pera e le sponde del Bosforo, offre uno spaccato evidente di un’urbanizzazione sfrenata. Non selvaggia, vista la presenza delle varie infrastrutture, ma pianificata senza alcun senso estetico, sottomessa soltanto ad esigenze funzionali e alla soddisfazione di bisogni pratici: offrire una casa a milioni di persone, le cui esigenze lavorative le hanno costrette a concentrarsi in questa megalopoli.
Assai simile sembra la storia di numerose altre città, nelle quali negli ultimi anni si è avuta una forte immigrazione a seguito dell’incessante crescita economica.
Chi vi abita comunque non sembra percepire negativamente questi ambienti, probabilmente per una sensazione di modernità conquistata a fatica che ha permesso di abbandonare una vita più misera, anche se meno impersonale.
Nessuna periferia di nessuna città è bella, ma quelle turche appaiono veramente deprimenti.