Quanto e’ influente Mosca sulle decisioni del regime Siriano?
L’opinione odierna del quotidiano al-Quds riporta l’ennesimo misfatto del regime siriano, colpevole di rapire, torturare e lasciar morire nelle proprie carceri dissidenti politici, donne e, in questo caso, un chirurgo britannico che si adoperava per curare i feriti, negli ospedali controllati dall’opposizione però.
Nessuno è in grado di porre fine a queste pratiche disumane o di sanzionarle, grazie al diritto di veto che permette alla Russia di opporsi a qualsiasi decisione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che intenda punire Damasco.
Questo appoggio russo non appare tuttavia incondizionato, secondo Mustafa Fahs, opinionista del quotidiano Asharq al-Awsat. L’articolista sostiene che ormai sono numerosi gli sgarbi e gli affronti che Asad ha rivolto verso il suo alleato russo e Mosca appare abbastanza contrariata. Ciò, nonostante il dossier siriano le abbia concesso il centro della ribalta durante le numerose trattative diplomatiche, oltre che qualche successo d’immagine nella risoluzione dell’Onu sulla distruzione delle armi chimiche.
La preoccupazione è palpabile, così come il danno d’immagine provocato dall’appoggiare un regime sanguinario come quello siriano. Certo, la Russia manterrà il controllo di un’importante base navale nel mediterraneo, ma a che prezzo? Probabilmente la situazione rimarrà sempre esplosiva e critica se non si giungerà ad una transizione del potere a Damasco che, per lo meno, allontani gli artefici del massacro di più di centomila persone.
Forse sono da ricondurre proprio al tentativo di offrire una via di scampo al dittatore siriano l’attività diplomatica russa e le parole di Medvedev, il quale circa due mesi fa ha affermato che “Asad necessita di garanzie per la sua abdicazione dal potere”.
Purtroppo Asad da questo orecchio non ci sente, e non vuole sentir parlare di abbandono.
Resta così da chiarire quanto pesi l’influenza di Mosca, visto che, sul campo, il regime può contare sul sostegno militare ed economico dell’Iran e di diverse fazioni regionali come Hezbollah. L’agenda politica iraniana è sicuramente diversa da quella russa e, anzi, la presenza in Siria di un regime alauita fedele è di vitale importanza, in quanto consente a Teheran di mantenere una grande influenza geopolitica sia in Libano che in Iraq.
Comunque sia, non è ancora detto che ci sarà un nuovo corso russo e un atteggiamento più defilato e meno compromettente da parte di Mosca. E non è nemmeno detto che il regime di Asad, in questo caso, ne risentirà nell’immediato e collasserà all’istante.