Rassegna stampa 20/03/2013
Asharq al-awsat
L’Arabia Saudita neutralizza una rete spionistica che comprende sauditi, iraniani e libici.
Le armi chimiche entrano nella crisi siriana.
Mobilitazione senza precedenti delle forze di sicurezza marocchine lungo i confini con l’Algeria e il Mali.
Al-quds al-arabi
L’Egitto imprigiona il cugino di Gheddafi e altri responsabili del vecchio regime per consegnarli alla Libia.
Damasco denuncia l’uso di armi chimiche e Hato (nuovo capo dell’opposizione siriana) rifiuta il dialogo col regime di Assad.
61 vittime causate da attacchi contro gli sciiti, alla vigilia del decimo anniversario dell’invasione americana dell’Iraq.
Infine, l’intervista del re Abdullah II concessa ad una rivista americana, intervista che scuote la Giordania per i suoi contenuti e le sue critiche: i Fratelli Musulmani e alcune donne della famiglia reale contrastano la monarchia costituzionale; Assad è un villico e Morsi un superficiale. Il re inoltre difende il suo essere un buon musulmano, prega 5 volte al giorno e non gioca a carte, controbattendo così alle dicerie di palazzo.
Al-hayat
In sostanza vengono riportate le stesse notizie dei succitati quotidiani: la scoperta di una cellula di spie in Arabia Saudita; l’uso di armi chimiche in Siria; la crisi irachena che provoca più di 200 morti, contemporaneamente al rinvio delle elezioni regionali a Mosul e Anbar; l’arresto in Egitto di personalità libiche legate al regime di Gheddafi.
Agghiacciante la notizia in fondo alla prima pagina: in Russia 13 mila donne sono uccise annualmente per mano di mariti o parenti.