Rassegna stampa dal sito Syria Newsdesk
Syria Newsdesk è un’agenzia di stampa indipendente che si prodiga per trasmettere notizie dall’interno della Siria. Fin dal settembre 2012 porta avanti un programma per preparare e migliorare le competenze giornalistiche dei suoi corrispondenti, che formano attualmente una rete di 24 giornalisti. Può inoltre contare sul contributo di ben cento fonti di informazione degne di fiducia, che operano all’interno del territorio siriano.
Le notizie riportate sono abbastanza dettagliate e coprono la maggior parte del territorio interessato da scontri e violenze. A volte le informazioni riguardano avvenimenti marginali o che possono sembrare di scarsa rilevanza militare, ma in realtà offrono una panoramica sulla realtà di una guerra che coinvolge, nel suo dramma, la popolazione civile, costretta quotidianamente a fare i conti con posti di blocco, bombardamenti, cecchini, assedi, mancanza di assistenza sanitaria e penuria alimentare.
Nomi di villaggi sconosciuti soggetti ad attacchi, alleanze temporanee siglate tra diverse fazioni combattenti, linee di conflitto che si spostano molto rapidamente, tutto questo è la guerra siriana, che non conosce sosta e sembra destinata a durare ancora per molto tempo. Un puzzle complicato, a tratti irrisolvibile. Uniche certezze e punti fissi sono ormai la violenza e la sofferenza.
Da precisare che Syria Newsdesk è un sito dell’opposizione, che tende comunque ad evidenziare i successi militari di parte.
Le notizie riportate sono abbastanza dettagliate e coprono la maggior parte del territorio interessato da scontri e violenze. A volte le informazioni riguardano avvenimenti marginali o che possono sembrare di scarsa rilevanza militare, ma in realtà offrono una panoramica sulla realtà di una guerra che coinvolge, nel suo dramma, la popolazione civile, costretta quotidianamente a fare i conti con posti di blocco, bombardamenti, cecchini, assedi, mancanza di assistenza sanitaria e penuria alimentare.
Nomi di villaggi sconosciuti soggetti ad attacchi, alleanze temporanee siglate tra diverse fazioni combattenti, linee di conflitto che si spostano molto rapidamente, tutto questo è la guerra siriana, che non conosce sosta e sembra destinata a durare ancora per molto tempo. Un puzzle complicato, a tratti irrisolvibile. Uniche certezze e punti fissi sono ormai la violenza e la sofferenza.
Da precisare che Syria Newsdesk è un sito dell’opposizione, che tende comunque ad evidenziare i successi militari di parte.
Ecco una breve sintesi delle notizie apparse oggi, 25/02/2014.
L’Esercito Siriano Libero bersaglia le postazioni dello Stato islamico nell’Iraq e nel Levante situate nella città di Manbij (zona di Aleppo). Ci sono notizie di numerose perdite umane tra le fila di questa organizzazione, anche se attualmente non è possibile specificarne il numero.
Nuovi centri medici nella zona di al-Qalamooun permettono di soddisfare in maniera più appropriata le esigenze sanitarie della regione. Una migliore distribuzione delle risorse e l’addestramento del personale specializzato sono alla base del miglioramento del servizio, in questa zona costantemente sotto assedio da parte del regime.
Un rapporto a firma del “Comitato della sharia” di Hama e della sua provincia, sottoscritto anche dalla “Lega degli Ulema“, invita le piccole fazioni combattenti dell’opposizione a confluire nei raggruppamenti più importanti (che fanno parte del “Fronte islamico“) come “Harar al-Sham“, ponendo così fine ad una situazione di frazionamento e dispersione.
Tre importanti fazioni dell’opposizione, Jabhat al-Nusra, il Fronte islamico e l’Esercito dei mujahidin, che operano nella zona di Aleppo, confluiscono nella Camera congiunta della popolazione del Sham (Siria) per contrastare i violenti attacchi del regime. Questa azione permette di unificare le operazioni e di giungere a degli ottimi risultati, alla stregua della Camera congiunta che opera a Damasco.
Le forze del regime chiudono il valico denominato Garage al-Hajaz ad Aleppo, impedendo l’accesso a chi vuole recarsi nella zona occidentale della città. E’ invece permesso il transito nella direzione opposta, ossia verso i quartieri controllati dall’opposizione.
A Deir al-Zor gruppi armati dell’opposizione hanno fatto esplodere tre edifici in cui si concentravano reparti dell’esercito siriano, causando la morte di 65 militari (sic). Ciò mentre i quartieri della città controllati dall’opposizione sono soggetti a bombardamenti violenti da parte del regime, che li bersaglia dalle alture circostanti.