Rassegna stampa del 11/05/2013
Questa mattina Assharq al-Awsat presenta tre notizie interessanti:
La prima ricorda i primi attentati compiuti in Arabia Saudita da al-Qaeda esattamente dieci anni fa. Il giornale ripercorre la storia di una donna saudita che, una volta abbracciata la causa jihadista, si è recata in Iraq per sposare il famigerato al-Zarqawi. Vengono anche prese in esame le storie dei prigionieri appartenenti all’organizzazione terroristica e il rapporto tra diritti civili e discorso jihadista religioso alla luce degli avvenimenti della primavera araba.
La seconda parla dell’ incontro tra il premier inglese Cameron e il suo equivalente russo Putin per esaminare la questione siriana. I due si sforzeranno, soprattutto in occasione della conferenza internazionale per la Siria che si svolgerà alla fine del mese a Ginevra, di trovare una soluzione che permetta la fine immediata delle violenze, la creazione di un governo transitorio che soddisfi le necessità di tutti i siriani ed il mantenimento dell’ integrità del suolo siriano. Nel frattempo il premier turco Erdogan mostra un atteggiamento molto duro nei confronti del regime siriano, accusandolo di aver oltrepassato ogni limite (la famosa linea rossa imposta da Obama) con l’utilizzo di armi chimiche. Egli si recherà quindi in visita negli Stati Uniti insieme al suo ministro degli esteri Davutoglu, il quale ha preparato un vero e proprio dossier che dimostra le violazioni perpetrate da Damasco.
La terza notizia tratta delle elezioni in Iran, che riguardano molto da vicino il Medio Oriente, soprattutto in relazione alla crisi siriana e alle tensioni con gli Stati del Golfo. Fino alle cinque di ieri sera avevano fatto richiesta di candidarsi alle elezioni per la carica di presidente 336 persone. Non avevano ancora sciolto le riserve i nomi più attesi: Rafsanjani, Khatami, Esfandar Mashaei (alleato del presidente uscente Ahmedinejad) e Bagher Qalibaf (ex sindaco di Teheran). Comunque, il termine ultimo per presentare la propria candidatura è oggi, mentre il Consiglio dei Guardiani della Costituzione vaglierà la legittimità delle domande presentate entro il 23 di questo mese.