Rassegna stampa del 22/03/2014
Il quotidiano al-Quds oggi riporta una notizia diffusa dal Daily Telegraph: gli Stati Uniti starebbero sostenendo gli sforzi del Qatar e dell’Arabia Saudita nell’armare alcuni gruppi dell’opposizione siriana disposti a contrastare le fazioni più estremiste, come lo Stato islamico nell’Iraq e nel Levante.
Alla fine di dicembre in Turchia ci sarebbe stata una riunione dei responsabili dei servizi segreti americani, sauditi e qatarioti con i comandanti dell’Esercito islamico (جيش الإسمام) appoggiato dal Qatar e del Fronte rivoluzionario siriano (الجبهة الثورية السورية) di Jamal Maruf e sostenuto dai sauditi.
La settimana precedente all’attacco contro lo Stato islamico, sarebbero così giunte nei magazzini dei due raggruppamenti 80 tonnellate di armi e munizioni, tra cui anche alcune mitragliatrici pesanti. Gli Stati Uniti, da parte loro, farebbero arrivare invece un sostegno finanziario di due milioni di dollari mensili.
Altre notizie.
Siria. Riaperto l’aeroporto di Aleppo dopo una chiusura forzata durata più di un anno. Le forze del regime, secondo l’agenzia ufficiale Sana, avrebbero riportato la stabilità aerea e, dopo alcuni lavori di restauro, è stato reso possibile l’atterraggio di un aereo passeggeri. L’Osservatorio siriano per i diritti umani afferma invece che gli scontri continuano violenti nella provincia di Aleppo, con lancio di missili che hanno provocato morti e feriti.
Libano. Attacco suicida nella roccaforte di Hezbollah e il movimento “Futuro” invita a riflettere sul coinvolgimento militare in Siria.
Siria. Asad e i suoi collaboratori potrebbero essere accusati di aver commesso crimini contro l’umanità, dopo la scoperta di prove che testimoniano l’uccisione di 11mila prigionieri.
Siria. Ritardo di 4 ore all’aeroporto di Atene per l’aereo del ministro degli esteri siriano Walid al-Muallim.
Gaza. Hamas dispiega le sue forze lungo i confini israeliani, per impedire il lancio di altri missili. Netanyahu minaccia di dare una dura lezione alla striscia di Gaza a breve.
Emirati Arabi. Condannati gli appartenenti ad una cellula segreta dei Fratelli Musulmani. L’organizzazione è stata sciolta e sono state sequestrate le sue proprietà.
Iraq. Giustiziati 26 iracheni con l’accusa di terrorismo.
Yemen. Il premier yemenita promette di prendere decisioni energiche, mentre gli Houtis interrompono i colloqui dopo l’uccisione di un loro rappresentante.
Italia. Cinquemila marocchini nelle prigioni italiane.
Libia. La corrente islamica ritira i suoi ministri dal governo.
Tunisi. La nazionalità e l’appartenenza religiosa del premier alimentano discussioni in Tunisia.