Un articolo italiano…
Un articolo interessante è apparso sul quotidiano “La Stampa” in data 03/06/2013 con la firma di Roberto Toscano, ex ambasciatore italiano a Teheran . E’ molto coinvolgente l’analisi fatta sulle future elezioni iraniane che si svolgeranno il 14 di giugno.
Innanzitutto bisogna considerare che il presidente uscente Ahmedinejad non potrà più candidarsi e che le candidature, prima di poter accedere alla competizione elettorale, devono essere vagliate dal Consiglio dei Guardiani della Costituzione, organo controllato dalla guida suprema Ali Khamenei.
Al termine dei lavori si è giunti ad una rosa di otto nomi, che non presenta nessun candidato innovativo o riformatore, a parte, forse, Assan Rohani.
La guida suprema Khamenei, con l’esclusione di uomini popolari come Rafsanjani, ha voluto garantire la nomina a futuro presidente di un candidato vicino all’oligarchia regnante, che non porti avanti un discorso riformista e di dialogo con l’Occidente, e che non intacchi l’ideologia del “velayat-e faqih”, il governo del clero.
Insomma, prevede Toscano, se brogli ci saranno, saranno per aumentare il numero dei partecipanti alle elezioni, in quanto una scelta così limitata allontanerà sicuramente dalle urne tutta una parte della popolazione ormai frustrata da una situazione economica disastrosa e desiderosa di cambiamento.
Toscano inoltre, paventa il passaggio da un’oligarchia ad una dittatura, in cui non ci saranno più margini di manovra per un benché minimo rinnovamento.
La guida suprema sembra quindi non rendersi conto della situazione del Paese e del desiderio di ammodernamento e di riforme chieste da un’ampia parte di popolazione, giovane e dinamica.
Certo, le elezioni hanno sempre riservato sorprese (basta ricordare quelle del 2009 e la successiva onda verde di protesta), ma la sterzata conservatrice del regime di Teheran pare ormai evidente.