Uno strano lavoro
Non conosco i dati sulla disoccupazione in Turchia, ma immagino siano inferiori rispetto a quelli europei.
Salta subito all’occhio infatti come in questo Paese siano presenti una serie di micro-lavori, che sicuramente non arricchiscono, ma che rendono comunque possibile la sopravvivenza.
Basta sedersi a metà pomeriggio in un parco nel centro di Ankara per notare decine di venditori che, con i loro thermos e bicchieri di carta, propongono tè o nescafé. Ci sono anche quelli che vendono pop-corn o noccioline, per non parlare dei numerosi banchetti che spuntano improvvisamente dal nulla e che offrono deliziosi simit (ciambelle di pane ricoperte di semi di sesamo) e dolci zuccherosi non proprio invitanti.
La clientela non manca: molti giovani studenti amano trascorrere alcune ore seduti a chiacchierare; ci sono poi molti anziani, ma anche gli impiegati e le mamme con i loro bambini.
In verità, l’offerta della mercanzia in vendita è ben più ampia (si va dai profumi alle calze), ma immagino che questi ambulanti siano totalmente abusivi: non è raro infatti vederli nascondere dietro a qualche cespuglio i cartoni che usano come banchetto, sempre in guardia di fronte a possibili controlli della polizia.
Un lavoro veramente non comune è quello che viene svolto da alcune persone nei pressi delle stazioni di sosta dei pullman.
Ora in Turchia la gente si sposta molto, percorrendo anche lunghe distanze. Sono nate quindi una miriade di compagnie private e le più grandi hanno costruito dei veri e propri autogrill in cui si fermano i pullman a lunga percorrenza. All’interno di queste aree di sosta oltre ai ristoranti e ai bar, ci sono anche supermarket, negozi di articoli regalo e i bagni a pagamento.
La fermata dura in media 25/30 minuti e alcune volte capita che ci siano parcheggiati anche dieci pullman uno di fianco all’altro. Questo è il loro momento: muniti di tubo di gomma abbastanza grosso collegato ad un rubinetto dell’acqua, scopa dotata di prolunga e secchio con sapone, calzando stivali di gomma ai piedi, compaiono questi addetti che puliscono gli enormi vetri anteriori degli automezzi. Non impiegano più di 5 minuti per pullman e a volte si cimentano anche nel lavaggio dei finestrini laterali di entrambe le fiancate. Un lavoro duro d’inverno ed inutile quando piove.
Immagino siano dipendenti di questi punti di sosta, che cercano di offrire un servizio aggiuntivo agli autisti che decidono di fermarsi.
In generale comunque, stupisce veramente il gran numero di persone che intraprendono lavori umili a fronte di una misera retribuzione.